Non potendomi disperdere in molteplici destini ,
sillogismi dell' amarezza

domenica 20 giugno 2010


l Idea di Infinito deve essere nata in un giorno di rilassamento in cui un vago languore si e' infiltrato nella geometria,cosi come il primo atto di Conoscenza deve essersi verificato quando, nel silenzio dei riflessi, un brivido ha isolato la percezione dal suo oggetto.
E ci si ritrova a fissare l orizzonte un altra volta.
Da un lato, la volonta di essere immersi nella comunione del cuore e del suolo; dall altro, quella di assorbire continuamente lo spazio in un desiderio inappagato.
E poiche lo spazio non ha limiti, e con esso aumenta la propensione a nuovi vagabondaggi, lo scopo arretra via via che si avanza.
Perche siamo cosi tremendamente e tragicamente superiori alla felice, languida, soave Evidenza ?
Solo una volta perduti la sicurezza teorica e l orgoglio dell intelligibile, si puo cercare di capire tutto, tutto per se stessi.Allora si arriva a gioire dell inesprimibile, a passare i propri giorni al margine del comprensibile e a crogiolarsi alla periferia del sublime.
Ma ora ho solo un Sahara per urlarci dentro a volonta', per me, e per le persone che mi porto dentro; e mescolare suoi lamenti con i "nostri" piu sfrenati ancora.