Non potendomi disperdere in molteplici destini ,
sillogismi dell' amarezza

venerdì 4 febbraio 2011

Degno di ciò che accade?

Noi viviamo fra due pericoli: l'eterno gemito del nostro corpo,
che trova sempre un corpo acuminato che lo trafigge,
un corpo troppo grande che lo penetra e lo soffoca,
un corpo indigesto che lo avvelena, un mobile che lo urta,
un microbo che gli provoca una pustola;
ma anche l'istrionismo di coloro che mimano un evento puro
e lo trasformano in fantasma,
e che cantano l'angoscia, la finitudine e la castrazione [...].
Fra le grida del dolore fisico e i canti della sofferenza metafisica,
come tracciare il proprio sottile cammino stoico che consiste nell'essere degno di ciò che accade?