Non potendomi disperdere in molteplici destini ,
sillogismi dell' amarezza

martedì 15 marzo 2011

All is full of love

La bellezza ama andare a passeggio, lo sguardo alto e curioso. La bellezza scorrazza in bicicletta, carezzata dal vento. La bellezza, quando c’è da macinar chilometri, si specchia ipnotica nelle finestre dei treni. Va per mare con le vele gonfie, galleggia sul ponte di prua tra cielo azzurro e mare blu. Viaggia in macchina di rado, e son genti strette e conviviali. Quando vola via è per lunghi mesi.

La bellezza si veste controvoglia, adora i sensi desti del corpo nudo. Quando fa freddo, pescando dal cassetto, asseconda i ricordi: segue l’odore delle storie tatuate su vecchi maglioni, cerca l’energia di scarpe opache ma esperte. La bellezza s’adorna di colori, veste stoffe della natura composte da artigiani liberi. La bellezza non è un marchio registrato e si fa pubblicità da se.

La bellezza parla tutte le lingue e altre che nessuno parla più. Non può fare a meno dei libri ma sa diffidarne. Per raccontare sceglie sempre gli occhi, perché è più difficile mentire. La bellezza preferisce ascoltare, imparare, compatire. Canta e balla, disegna e incide. La bellezza è carnale, si nutre di carezze e sfregamenti.

La bellezza dorme sotto un tetto di stelle, ma solo quando ne ha voglia. Adora il riposo e il silenzio. La bellezza lascia sempre le porte aperte, fa la cacca davanti a tutti. Usa il sapone quando serve. La bellezza profuma di suo.

La bellezza è lenta per gusto e per forza di cose. Non porta l’orologio. Conosce il tempo delle stagioni, di semine, fioriture e raccolti. La bellezza non è mai in ritardo e sa gustare l’attesa.

La bellezza è annoiata e offesa, così gioca a nascondersi. Chi la cerca davvero “finisce per trovarne ovunque, come un filone d’oro che scorre anche nella ganga più ignobile; e quando ha tra le mani tali mirabili frammenti, anche se insudiciati e imperfetti, prova il piacere raro dell’intenditore, il solo che collezioni ceramiche comuni”.