
martedì 30 agosto 2011

domenica 28 agosto 2011
Amore

Consapevolezza di ciò che si ha e che si può dare. Non è consapevolezza del mondo esterno, non è consapevolezza di ciò che si riceve. Amare è l’azione pura del pensiero umano verso un preciso soggetto/oggetto. Amare è il breve momento in cui, il pensiero, si spinge oltre a quello che è la realtà tangibile a favore di ciò che è la realtà “reale” delle cose. L’amore è l’insieme dei compromessi, degli interessi, di due pensieri, di due anime che confluiscono in un’unica realtà. Non esiste confine se non quello dettato dalla consapevolezza delle anime, dei due pensieri, in questione.
sabato 9 luglio 2011
Scrivimi qualunque cosa
Vado a dormire per sognare, per destarmi.
Hai un volto bellissimo - e mi piace vederlo come faccio ora - perdonami le congiunzioni e gli infiniti doppi e il non detto. Veramente non so cosa dire ma vorrei che tu avessi da me qualche parola questo mercoledi mattina. Siamo come due animali che fuggono in una tana scura calda e viviamo da soli le nostre pene." Scrivimi qualunque cosa
mercoledì 6 luglio 2011

martedì 5 luglio 2011
Non potrei
lunedì 4 luglio 2011
venerdì 1 luglio 2011
___________________

Una cascina in collina ma con vista mare, con pazzi con i piediperterrascalciantiscatenati che
martedì 15 marzo 2011
All is full of love
La bellezza ama andare a passeggio, lo sguardo alto e curioso. La bellezza scorrazza in bicicletta, carezzata dal vento. La bellezza, quando c’è da macinar chilometri, si specchia ipnotica nelle finestre dei treni. Va per mare con le vele gonfie, galleggia sul ponte di prua tra cielo azzurro e mare blu. Viaggia in macchina di rado, e son genti strette e conviviali. Quando vola via è per lunghi mesi.
La bellezza si veste controvoglia, adora i sensi desti del corpo nudo. Quando fa freddo, pescando dal cassetto, asseconda i ricordi: segue l’odore delle storie tatuate su vecchi maglioni, cerca l’energia di scarpe opache ma esperte. La bellezza s’adorna di colori, veste stoffe della natura composte da artigiani liberi. La bellezza non è un marchio registrato e si fa pubblicità da se.
La bellezza parla tutte le lingue e altre che nessuno parla più. Non può fare a meno dei libri ma sa diffidarne. Per raccontare sceglie sempre gli occhi, perché è più difficile mentire. La bellezza preferisce ascoltare, imparare, compatire. Canta e balla, disegna e incide. La bellezza è carnale, si nutre di carezze e sfregamenti.
La bellezza dorme sotto un tetto di stelle, ma solo quando ne ha voglia. Adora il riposo e il silenzio. La bellezza lascia sempre le porte aperte, fa la cacca davanti a tutti. Usa il sapone quando serve. La bellezza profuma di suo.
La bellezza è lenta per gusto e per forza di cose. Non porta l’orologio. Conosce il tempo delle stagioni, di semine, fioriture e raccolti. La bellezza non è mai in ritardo e sa gustare l’attesa.
La bellezza è annoiata e offesa, così gioca a nascondersi. Chi la cerca davvero “finisce per trovarne ovunque, come un filone d’oro che scorre anche nella ganga più ignobile; e quando ha tra le mani tali mirabili frammenti, anche se insudiciati e imperfetti, prova il piacere raro dell’intenditore, il solo che collezioni ceramiche comuni”.
Fast Classic
lunedì 14 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
sabato 5 marzo 2011
.

L' incertezza e' una delle caratteristiche che definiscono
la nostra epoca e deriva da varie
fonti:
. Le scienze teoretiche hanno innalzato l'incertezza da risultato di un informazione
inadeguata a qualcosa che è implicito in tutto
. Lo scontro tra le molteplici tradizioni culturali presenti al mondo e la modernita' fa si che
molta gente sia o diventi insicura dei propri valori e del proprio ruolo nella "società"
. La valanga di prove e di informazioni sull'instabilità praticamente di qualsiasi aspetto
della società e delle economia moderna- istabilità dovuta soprattutto alla minaccia di
scoinvolgimenti ambientali epocali-mina alla base di qualsiasi senso di certezza sulla
continuità della vita quotidiana
. Allo stesso tempo, le accelerezioni della tecnologia ed il continuo emergere di nuove
idee, di nuovi modi di vedere ed essere, di nuovi movimenti, di percorsi spirituali e di
sottoculture hanno allargato le possibilità, le speranze e le paure oltre ogni immaginabilite
orizzonte
giovedì 24 febbraio 2011
lunedì 21 febbraio 2011
A cosa
A che cosa servono i miei rami stupidi ?
Oggi mi sono svegliato e ho fatto una passeggiata
Il tutto era leggermente atemporale
Io ero atemporale, vivere nel tempo, con il tempo, cadere dal tempo.
Questi sbalzi notte giorno giorno notte giorno notte notte notte notte
mi stanno mutando.
A cosa pensano questi umani fragili ?
A cosa servono i miei rami stupidi ?
Mi domando,passeggiando.
domenica 20 febbraio 2011
martedì 15 febbraio 2011

L'uomo moderno, liberato dalle costrizioni della società preindividualistica,
che al tempo stesso gli dava sicurezza e lo limitava, non ha raggiunto la libertà nel senso positivo
di realizzazione del proprio essere: cioè di espressione delle sue potenzialità intellettuali emotive e sensuali.
Pur avendogli portato indipendenza e razionalità, la libertà lo ha reso isolato e, pertanto, ansioso e impotente
Escape from Freedom, Erich Fromm
sabato 12 febbraio 2011
mercoledì 9 febbraio 2011
Delirium


L'atteggiamento che si matura risolvendo e andando dietro a tali problemalgoritmi è quello dello smonta-costruisci che funziona benissimo anche nella vita di tutti i giorni.
certo, le reazioni di un vigile urbano/adulto/panettiere/tour manager/persona con cui non vado daccordo, per quanto schematiche, possono essere imprevedibili..
( E un voslwagen con miliometri del Verde Chile sotto le ruote)
Si ha a che fare
Diamond Solitaire

She wants a sweet little antique diamond solitaire
To ensure she won't forget me
Wants a sweet little antique diamond solitaire
To ensure she won't forget me
Wants a sweet little antique diamond solitaire
To ensure she won't forget me
She pushes her nose against the glass and stares
She won't be long
Till her time will come
It will erode
One by one
It won't be long
Till her time will come
We will erode
One by one
domenica 6 febbraio 2011
Appena risalito dall' abisso

Squame gialle, nere e prestiti dai rettili. Pavimento il mangiandosi del resto angoli e soffitti, mentre sconfitti nascondigli con sguardi che trapassano i tetti, i cieli, i davanti, i dietri. Sono due occhi fiammeggianti enormi, veloci come timori, immensi come mondi che ci s’inventa noi da soli, come soffio, coda e spine in grado di vedere me mediante gli occhi e gli atti di una popolazione immaginata istantanea con le caratteristiche filtrate nel Signore Oscuro. Pur essendo fuori e dentro, pur plasmando a mio piacimento lo spazio-tempo, io, pur avendo generato gli estremi e gli oltri di questo mondo, non riesco a prenderlo, a sottoporlo al suo terrore freddo del disprezzo superiore caldo nello sciogliersi e ricomporsi nel vuoto che forgia ogni sua diversa manifestazione. Dove la sua tana è casa non è mai quella. Il drago mi sfugge, entra ed esce come vuole dalla mia terra-testa. Smettila di giocare al piccolo ermetico: approfondisciti e spiegalo, questo imprendibile! Ma cosa vuoi spiegare, il mondo onirico a parole in modo univocamente comprensibile? È per questo che dello scritto bisogna leggere non il significato ma lo spirito, tutto quello che le parole non dicono. Allora perché non stiamo zitto o diventiamo mimico? Tanto l’ascoltatore non distingue se stesso dal pubblico. Intanto rendiamo pubblico questo gettito che sarà sempre superficiale – poi chi vuole avrà tutti gli strumenti per tracciarne l’impianto radicale. Le radici tracciate vengono individuate e non sentite come proprie. Nessuno può essere te! Sbagliato: noi posso essere gli altri, quindi è probabilissimo che la situazione si ribalti, e i risvolti continui che ottieni con gli assassinî degli estremi, i veri semi della dicotomia. Troppo complicato: noi me ne vado nel sogno lucido, un cruciverba nel dormiveglia. Che cosa trovi nello svago di un sogno? Sul fondo hai sempre quel punto di contatto tra te e l’altro! Non gridate, fate piano: ci sono cose che dormono diverse dal drago. Giusto, facciamo casino, facciamo un disastro! Casino? Disastro? Di’ un po’, ma chi ti insegna la lingua? Un libro? Una professoressa? Resta in parte e guarda in mezzo a gente che non parla ma pensa. Abbiamo visto? Che personalità intensa. Sembra quasi che io non siamo uno solo. Siamo un sistema, un accordo, un tavolo coi segnaposto. Posto che l’attività cerebrale si sta faccendo meno frattale e più sequenziale, meno fluida e saporitamente ruvida, meno acuta, più funzionale, credo proprio che io ci stiamo per svegliare. Una vistosa violazione grammaticale, detta errore, cosa significa?